...compito per casa!?! ebbene sì!leggi questo post e
copia sul quaderno di storia solo le informazioni che
NON hai già trovato nel sussi!
:o) “Terra tra i fiumi”, questo è il significato del nome Mesopotamia che i Greci diedero al territorio pianeggiante e fertile che si estende tra due lunghi fiumi che scorrono quasi paralleli: il Tigri e l’Eufrate.
Oggi questa zona corrisponde allo stato dell’Iraq, di cui spesso sentiamo parlare in televisione per le guerre che lì si sono succedute negli ultimi trent’anni, per la ricchezza dei pozzi petroliferi, per la povertà cui è ridotta la popolazione. Le immagini che vediamo di questo paese sono di un territorio arido e spesso desertico, in realtà l’Iraq anticamente era molto diverso da come lo vediamo oggi.
Lungo il Tigri e l’Eufrate le città si svilupparono già dal 3500 a.C..
La città di Uruk dominava campagne e centri minori, attirava all’interno delle sue mura abitanti dai villaggi lontani e pastori nomadi che venivano a vendere le proprie merci, commerciava i prodotti dei suoi artigiani fino alla lontana Siria, controllava le strade più importanti della zona. In questa città fu inventata la scrittura, oltre 5000 anni fa.
Nel 3000 a.C. la città di Ur aveva 24000 abitanti, era una vera e propria capitale che governava un grande territorio (fino all’Anatolia, dove oggi c’è la Turchia) e commerciava con le città della valle dell’Indo.
Ma la città che rappresenta il massimo dello sviluppo, della potenza e dello splendore della Mesopotamia è Babilonia, la città più importante del mondo antico, con Roma. In essa vivevano 400000 abitanti ed era circondata da 18 km di mura, i palazzi ed i giardini erano fastosi, grandiosi e raffinati, nei mercati una folla caotica ed indaffarata commerciava ogni tipo di prodotto da ogni angolo dell’impero.
La “prima Babilonia” fu quella fondata dagli Amorrei-Babilonesi dopo il 2000 a.C. e distrutta dagli Ittiti nel 1531 a.C.. La “seconda Babilonia”, la Babele della Bibbia, rinacque ancora più bella sotto il re Nabucodonosor nel VI secolo a.C.
Il tempio delle città mesopotamiche non era solo luogo di preghiera, ma anche deposito delle scorte alimentari e spesso delle armi ed osservatorio dal quale si osservavano cielo e stelle. Nel tempio venivano prese le decisioni per governare la città ed il territorio circostante, si decideva ad esempio quali opere di canalizzazione eseguire, quali dovessero essere le scorte di cibo necessarie e le imposte che la popolazione doveva pagare in natura, come punire chi non rispettava le leggi. Inoltre nel tempio si svolgevano molte attività artigianali, ma si trovava anche la scuola, la biblioteca e l’archivio.